12 anni schiavo, frasi [Solomon Northup]





Era il mio padrone, autorizzato per legge a disporre a piacimento della mia carne e del mio sangue e a esercitare su di me la tirannica autorità che scaturiva dalla sua natura malvagia; ma non c'erano leggi che potessero evitarmi di nutrire per lui un grande disprezzo. Detestavo sia la sua indole che il suo intelletto. 





Ci sono state ore nella mia vita infelice, molte ore, in cui l'idea della morte come fine delle angosce terrene, la bara come luogo di riposo per il corpo stanco e consumato, mi è parsa quasi piacevole. Ma certe riflessioni svaniscono nel momento del pericolo. Nessun uomo nel pieno delle proprie facoltà può ostentare indifferenza al cospetto del «re dei terrori». La vita è cara a ogni essere vivente; persino il verme che striscia sulla terra si batterà per conservarla. E in quel frangente era cara a me, sebbene venissi maltrattato e vivessi in schiavitù.





Inganna se stesso chi si racconta che lo schiavo ignorante e stolto non comprende gli immani torti che è costretto a subire. Inganna se stesso chi crede che questi si alzi da terra, con la schiena lacera e sanguinante, nutrendo solo sentimenti di umiltà e perdono. Verrà forse il giorno, e verrà per davvero, se qualcuno ascolta le preghiere degli schiavi, in cui sarà il padrone a chiedere inutilmente pietà.