Sanditon, Jane Austen


Non ricordo di aver già letto un libro restato, purtroppo, a metà. Che dico a metà? Sanditon è appena cominciato. Jane Austen è riuscita solo a dipingere il ritratto di alcuni personaggi, prima di posare la penna per sempre. 


L'unica consolazione è che almeno è riuscita a far intendere, in questo centinaio di pagine, come sarebbero andati a finire tutti quegli amori in corso, se solo avesse avuto tempo per riempire altre decine e decine di fogli. 





Quello che ho compreso (o intuito sbagliando) è che Charlotte è una brava ragazza, che Mr e Mrs Parker sono gentili, che Sanditon è un posto bellissimo che diventerà una famosa meta turistica col tempo, che Sidney Parker, per quello che di lui dice il fratello, è un bel tipo, esuberante e divertente, che potrebbe conquistare il buon cuore dell'ospite di casa, cioè di Charlotte. 


Jane Austen non ha fatto in tempo a raccontarci l'incontro e le evoluzioni tra i due, ma probabilmente immagino che sarebbero stati destinati a un felice epilogo, come accaduto a Mr Darcy e Lizzy, ad esempio.





Non mi è piaciuto leggere un'opera incompleta, per fortuna che l'ho iniziata sapendo che non c'avrei trovato una fine, altrimenti ci sarei rimasta di stucco poi. In realtà il fatto che io sapessi della malattia e della morte della Austen, avvenute durante la stesura di quello che sarebbe dovuto essere un altro suo romanzo, ha fatto sì che io affrontassi il centinaio di pagine di Sanditon con un certo senso di tristezza.





Ho faticato per completare questa breve lettura, ma non penso che abbia poi tanto senso dire se queste pagine mi siano piaciute o no, visto che tutto, nella mente dell'autrice, sarebbe dovuto essere diverso.